Le domande di cittadinanza in Italia sono in costante aumento e sempre più appare necessario presentare la domanda rispettando tutti i requisiti richiesti dalla normativa al fine di non incorrere in inutili ritardi causati da documentazione insufficiente o incompleta o ancora errata.
Ci si concentra pertanto prima sulla domanda di cittadinanza per residenza e poi su quella per matrimonio, esaminando i requisiti di ciascuna.
Per presentare la domanda di cittadinanza per residenza è necessaria la residenza legale e ininterrotta in Italia da almeno 10 anni (in caso di cittadino comunitario 4 anni; in caso di rifugiato politico 5 anni) e allegare i seguenti documenti (oltre al modulo con marca da bollo di Euro 16,00):
- Atto di nascita (tradotto e legalizzato);
- Certificato penale del Paese di origine (tradotto e legalizzato);
- Fotocopia del passaporto in corso di validità;
- Fotocopia del permesso di soggiorno in corso di validità;
- Certificato di residenza storico;
- Modello CU, Unico o 730 (dichiarazione dei redditi percepiti) ultimo triennio;
- Copia del versamento del contributo
Per presentare invece la domanda di cittadinanza per matrimonio è necessario attendere 2 anni dal matrimonio se il richiedente risiede in Italia oppure 3 anni se risiede all’estero (i termini sono dimezzati in caso di presenza di figli), ed allegare i seguenti documenti (oltre al modulo con marca da bollo di Euro 16,00):
- Atto di nascita (tradotto e legalizzato);
- Certificato penale del Paese di origine (tradotto e legalizzato);
- Fotocopia del passaporto in corso di validità;
- Fotocopia permesso di soggiorno in corso di validità;
- Atto integrale di matrimonio
- Copia del versamento del contributo
La domanda di cittadinanza deve essere presentata al Prefetto competente per il luogo di residenza del richiedente.
E’ in ogni caso utile farsi assistere da un professionista specializzato (per esempio avvocato) fin dalla presentazione della domanda per verificare tutti i requisiti ed esaminare la documentazione, evitando così successive integrazioni che allungano ulteriormente i termini per la valutazione dell’istanza.