IL CASO
F.C., studente di 19 anni, organizza un picnic al parco con gli amici.
Il gruppo decide che ognuno avrebbe portato qualche cosa. Chi cibo, chi bevande, chi posate…
E così, una volta giunti tutti nel luogo stabilito, gli amici si rendono conto di non avere un coltello per tagliare le pietanze. Contattano così F.C., ritardatario, che, trovandosi ancora presso la propria abitazione, preleva un piccolo coltello da cucina da portare al picnic ed esce per raggiungere gli amici.
Nei pressi del parco, alcuni operanti delle Forze dell’Ordine, ivi presenti per svolgere attività di controllo volta a contrastare l’attività di commercio di stupefacenti, incontrando F.C. procedere a passo spedito, munito di un piccolo borsello, lo fermano per sottoporlo a una perquisizione personale, all’esito della quale provvedono a redigere un verbale di sequestro del coltello rinvenuto ed al verbale di identificazione di F.C., il cui tentativo di fornire spiegazione agli operanti rimaneva del tutto inutile.
PROFILI PENALI
A seguito della redazione del verbale di identificazione e del sequestro del coltello, F.C. viene deferito in stato di libertà e pochi mesi dopo il fatto a F.C. veniva notificato decreto penale, col quale veniva condannato per il reato p. e p. dall’art.4 Legge 110/1975, che punisce coloro che, senza giustificato motivo portano fuori armi dalla propria abitazione o dalle appartenenze di essa.
È chiaro come, nel concetto di armi, rientri pacificamente il piccolo coltello da cucina che F.C. portava con sè.
Preoccupato, F.C. contattava subito il suo legale di fiducia al fine di esporgli i fatti.
Il legale, dovendo procedere nel termine di 15 giorni dalla notifica ad opporre il decreto penale, decideva di svolgere prima una attività di indagini difensive ex art. 391 bis e ter c.p.p.
In particolare veniva verbalizzata in forma integrale la deposizione resa da un teste relativamente ai fatti raccontati da F.C., testimonianza rivelatasi utile a confermare nel dettaglio la versione dell’imputato.
Veniva così redatta e presentata opposizione a decreto penale, con richiesta di procedere nei confronti di F.C. mediante rito abbreviato condizionato all’acquisizione di quanto emerso dall’attività di indagine difensiva svolta.
A fronte di ciò, e a seguito di dichiarazioni spontanee dell’imputato rese in sede di udienza, il Giudice per le indagini preliminari provvedeva ad assolvere F.C. con formula assolutoria piena e formula perché il fatto non costituisce reato.